L’autunno bussa alle porte coi primi temporali e le giornate di luce sempre più brevi. Le scorpacciate di cocomero lasciano il posto ai primi assaggi succosi di uva, fichi e prugne.
Quest’anno la luna piena più vicina all’equinozio di autunno ha tinto proprio ieri il cielo di sfumature calde, toni che viravano dal giallo all’arancio offrendo la suggestione di una notte straordinariamente luminosa.
Il fascino della luna piena è stato condizionato dalla coincidenza con un’eclissi penombrale, quella che si verifica quando la luna attraversa il cono di penombra che la Terra proietta nello spazio.
La cosiddetta “luna rosa” quest’anno, per una felice congiuntura nel segno dei Pesci, pare sia carica di buon auspici: l’emergere della Verità e il superamento del passato irrisolto.
E mentre in Italia eravamo tutti col naso in aria ad ammirare quella che i nativi americani chiamano “la luna del raccolto”, in Cina e in Vietnam veniva celebrata la festa di Metà Autunno conosciuta anche come festa della luna (perché al suo stadio più pieno e luminoso).
Viene celebrata secondo il calendario lunare, tra la seconda metà di settembre e i primi di ottobre in un periodo temporale piuttosto vicino all’equinozio d’autunno.
È una delle festività più note e sentite dal popolo cinese e porta con sé un corollario di tradizioni culturali anche gastronomiche come la preparazione dei mooncake, dolci di sfoglia (dalla forma tonda appunto come la luna piena) che racchiudono una farcitura densa e dolciastra.
Quest’anno la festa di metà autunno cade tra il 15 e il 17 settembre e noi di Passioni da Bere non potevamo lasciarci sfuggire l’occasione per ricordarla a modo nostro con una ricetta autunnale che sa di mosto e di dolci acini sottratti alla voracità golosa delle vespe.
La schiacciata con l’uva, detta anche Ciaccia in toscano, è una focaccia dolce, morbida, profumata fatta con la pasta di pane lievitata, una preparazione semplice e genuina che viene preparata durante la vendemmia.
Gli anici ideali per realizzare questa soffice schiacciata sono quelli del vitigno canaiolo, una cultivar tipica del Chianti oppure quelli dell’uva fragola altrettanto piccoli, tondi e succosi.
Purtroppo oggi il mercato era sguarnito e ho dovuto ripiegare sull’uva nera Palieri quella dagli acini ovali e grandi.
Consiglio un Refrontolo Passito, vino dolce dai delicati sentori di frutta rossa e nera, non stucchevole, morbido, di buona struttura e persistenza.
Per questa deliziosa schiacciata Valeria consiglia di abbinare un tè nero aromatizzato Melograno-Cranberry che con le sue note fruttate e autunnali esalta il gusto dell’uva.
Alba

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